Lella Libella

La mia lunghissima tavola di legno è letteralmente ricoperta di frammenti verdi che, vivi e vegeti, brulicano incessantemente in un groviglio caotico che cerco di districare restituendo, ogni volta, una piccola giungla portatile, un bosco bonsai che aiuta a tenerci connessi alla vita.
Sono boschi immaginari, surreali, fantascientifici, foreste che invadono le metropoli, che sommergono le ingiustizie, che ossigenano gli immaginari. Giardini di carta recuperata, riusata, riciclata, riconvertita, riplasmata. Prati selvatici e liberi che tornano nelle nostre vite, che ne sono sempre stati la vera essenza.

Sono piccoli oggetti editoriali da sfogliare, a volte si aprono a fisarmonica, oppure sono incastri cartacei da smontare e rimontare, da appendere o da tenere in bella mostra.
Sono oggetti, piccoli mondi, boschi incontaminati e inesplorati che prendono la forma e l’idea del libro.
Ogni elemento della tiratura è diverso dall’altro, è verde, cucito e completo nella sua effimera essenza senza tempo.

Sono piccoli supporti cartacei, esperimenti editoriali con tirature che raramente superano i quindici esemplari, dove provo a rievocare le emozioni delle avventure nei boschi. Boschi animati anche da trancetti di cartoline, frammenti di tappezzeria degli anni settanta, cartoni dei supermercati, cartamodelli, francobolli, banconote fuori corso, pagine ricavate dagli shopper delle boutique, ma anche i monti e le valli delle cartine geografiche, i fili dei vecchi copriletti, i nastrini di natale, le resistenze elettriche. Un bosco dove le infinite tonalità di verde si combinano continuamente con la ricchissima varietà dei materiali di scarto disponibili.

Se compri materiale nuovo stai anche contribuendo alla distruzione del pianeta. Più che creativa la tua opera, quindi, diventa distruttiva, un piccolo disastro ambientale.
Da questa riflessione su un’arte in bilico tra creazione e distruzione inizia il mio incontro, appassionato e sorprendente, con i materiali di scarto che utilizzo per realizzare libelli creativi e libri d’artista.
E’ così che provo a favorire una maggiore attenzione alle ultime opportunità rimaste per scongiurare il disastro ambientale che incombe sulla Terra, sugli animali e le piante che la abitano.